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Mimì alla Ferrovia: ottant’anni di cucina, memoria e mito partenopeo

Mimì alla Ferrovia compie 80 anni e racconta la sua storia tra cucina, cultura e memoria napoletana.

Dalla guerra alla leggenda: il ristorante partenopeo Mimì alla Ferrovia celebra otto decenni di storia familiare, sapori iconici e ospiti illustri.

Una saga partenopea lunga ottant’anni

È il 1943. In una Napoli segnata dalla guerra ma mai priva di cuore, Emilio Giugliano e sua moglie Ida aprono Mimì alla Ferrovia. Da allora, quella che poteva sembrare una semplice trattoria diventa una leggenda cittadina, punto di riferimento per intellettuali, attori, capi di Stato e turisti curiosi. Oggi, a distanza di 80 anni, Mimì non è solo un ristorante: è una narrazione corale, una testimonianza vivente della Napoli più autentica.

Mostra, documentario, merchandising: un racconto a più voci

Le celebrazioni per l’ottantesimo compleanno si sono tradotte in una serie di eventi che fondono memoria e innovazione. Cuore pulsante del tributo è la mostra permanente “80 e li mostra. La storia, 1943/2023”, curata da Ida e Salvatore Giugliano: fotografie d’epoca, cimeli familiari, riconoscimenti, frammenti di tempo incastonati nei locali del ristorante. Il racconto si è poi fatto cinema con “Ho detto tutto, forse. Mimì alla Ferrovia. 80 anni e oltre”, documentario diretto da Giuseppe Di Vaio e presentato a Napoli presso CasaCinema.

Flora, Gerardina e un “puparuolo ’mbuttunato” d’autore

Tra gli omaggi più affettuosi, l’iniziativa dei vini dedicati a Flora e Gerardina, le due mogli dei Michele (padre e figlio), colonne invisibili ma decisive di questa storia. Non meno originale la creazione artistica firmata Flavia Bracale: un puparuolo ’mbuttunato in ceramica che celebra ironicamente uno dei piatti più amati di Mimì. Completano il progetto la doggy bag sostenibile e la cravatta celebrativa disegnata da Cilento 1780, simbolo del connubio tra eleganza sartoriale e identità gastronomica.

Celebrità e memoria: quando la cucina è culto

Da Totò a Maradona, da Fellini a De Niro, la lista degli ospiti illustri di Mimì è un catalogo di icone italiane e internazionali. Ma ciò che colpisce è che tutti, indistintamente, hanno portato via un pezzo di Napoli autentica. I piatti simbolo – peperone ’mbuttunato, polpo con scarola, ziti con lardo e pomodori gialli – sono ricette che raccontano, come novelle, un’appartenenza viscerale alla città e ai suoi contrasti.

Una famiglia, tre generazioni, un destino

Tre generazioni della famiglia Giugliano si sono alternate alla guida del ristorante: Mimì e Ida, Michele senior, Michele junior, Salvatore, Daniela, Emilio, Carolina. Nomi che si rincorrono nel tempo, legati da una passione familiare che ha fatto del servizio in sala e in cucina un rito d’amore quotidiano. E insieme a loro, una brigata di cucina e sala che da oltre otto decenni sostiene, con discrezione e talento, l’anima operosa di Mimì.

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