Il gusto come linguaggio, la tavola come racconto
Mi chiamo Paola Idilla Carella e da sempre racconto il cibo come si racconta una storia: partendo dalle sue radici, attraversando i territori e ascoltando le persone che lo rendono vivo ogni giorno.
Giornalista e narratrice di cultura gastronomica, credo che la cucina sia molto più di un insieme di ricette: è identità collettiva, memoria, antropologia quotidiana. È un linguaggio universale con cui le comunità si raccontano, tramandano saperi e immaginano il futuro.
Nel corso della mia carriera ho scritto per testate nazionali, ho ideato progetti editoriali e condotto incontri dedicati al valore sociale del cibo. Faccio parte dell’Accademia Italiana della Cucina, istituzione culturale riconosciuta dalla Repubblica Italiana, che promuove e tutela la tradizione gastronomica del nostro Paese.
A Tavola con Ambrogio nasce dal desiderio di intrecciare tutto questo: reportage, racconti, interviste, approfondimenti e itinerari del gusto che vanno oltre la tavola per esplorare il cibo come chiave di lettura del presente.
Perché “Ambrogio”
Un nome, un’idea, un compagno di viaggio
Perché proprio “Ambrogio”? Perché dietro ogni tavola c’è sempre qualcuno che serve, osserva, racconta. Ambrogio è quel qualcuno: elegante ma mai rigido, curioso ma mai invadente. È il simbolo di un certo modo di vivere il cibo — con intelligenza, ironia, misura e profondità.
Ambrogio è anche un alter ego narrativo: il commensale ideale con cui condividere un bicchiere di vino e parlare di storia, arte, territorio e sapori. Non un nome scelto a caso, ma un filo conduttore che unisce cultura e piacere, ricerca e convivialità.
A tavola con Ambrogio non è solo un invito a sedersi: è un invito a capire, a viaggiare e a scoprire il mondo attraverso ciò che mangiamo.