Al Salone del Vino di Torino attese 500 cantine

Torna il Salone del Vino di Torino, da sabato 2 a lunedì 4 marzo. Da martedì 27 febbraio il palinsesto del Salone OFF e più di 100 gli appuntamenti in città

Il Salone del Vino di Torino, giunto alla sua seconda edizione, si conferma come un evento imperdibile per gli amanti del vino e non solo, trasformando la città in un palcoscenico vitivinicolo di rilievo internazionale. Dal 2 al 4 marzo, le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano accoglieranno espositori, esperti e appassionati in una tre giorni dedicata alla scoperta delle eccellenze enologiche, con un focus particolare sul Piemonte e le sue tradizioni, senza trascurare l’innovazione e la sostenibilità.

L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino è organizzata da KLUG APS, con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia e si prefigge l’ambizioso obiettivo di raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature. Il programma prevede oltre 100 appuntamenti che spaziano dalla cultura alla musica, passando per la letteratura e la sostenibilità, con un occhio di riguardo verso le nuove generazioni e le realtà emergenti del settore.

“L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione. Ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”, spiega Patrizio Anisio, Direttore del Salone del Vino di Torino.

Una delle novità più interessanti di quest’anno è la partecipazione della Valle d’Aosta come regione ospite, che porterà a Torino una selezione dei suoi migliori vini e spirits, arricchendo ulteriormente l’offerta del Salone. Le due sedi espositive, OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, ospiteranno degustazioni, masterclass e incontri con i produttori, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva nel mondo del vino.

Il Salone si apre con un ricco programma OFF, che da martedì 27 febbraio coinvolgerà tutta la città in una serie di eventi tematici, anticipando il clou della manifestazione. Tra i luoghi coinvolti, spiccano il Circolo dei lettori e Combo Torino, che diventeranno i centri nevralgici di questa fase preparatoria, offrendo incontri, degustazioni e momenti di approfondimento dedicati ai temi della sostenibilità e dell’innovazione nel settore vitivinicolo.

La missione del Salone del Vino di Torino è quella di valorizzare la diversità e la ricchezza del panorama enologico piemontese, promuovendo un approccio sostenibile che tenga conto delle sfide ambientali, economiche e sociali del nostro tempo. A tal fine, l’evento si avvale della collaborazione di un comitato scientifico di alto profilo, composto da esperti e accademici che contribuiranno ad arricchire il dibattito e a guidare la riflessione sui temi chiave del Salone.

Tra gli appuntamenti da non perdere, vi sono le masterclass gratuite organizzate al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e alle OGR Torino, che offriranno ai partecipanti l’opportunità di approfondire la conoscenza di specifiche tipologie di vino e di confrontarsi direttamente con i produttori. Inoltre, il palco principale delle OGR Torino ospiterà talk e panel su tematiche attuali come la sostenibilità ambientale, il cambiamento climatico e le innovazioni tecnologiche applicate al settore vitivinicolo.

“L’approccio all’organizzazione della manifestazione è stato guidato dalla filosofia del design system, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili, sottolinea Luca Spadon, presidente dell’Associazione KLUG. La programmazione culturale analizza le sfide e le opportunità del presente, spaziando dall’uguaglianza di genere all’inclusione sociale, dalla promozione della cultura e dell’arte alla responsabilità sociale d’impresa, approfondendo le sfide del cambiamento climatico e scandagliando le ricerche scientifiche e le innovazioni tecnologiche.”

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